Foto: BoBo
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Alla fine, gli elettori sloveni sceglieranno ancora una volta tra Janša e Kučan i due grandi vecchi antagonisti della politica slovena. Le elezioni presidenziali mandano al secondo turno Anže Logar e Nataša Pirc Musar. Il primo cresciuto alla corte di Janez Janša, leader indiscusso del centrodestra, ha fatto di tutto in questa campagna elettorale per non apparire come una diretta emanazione del presidente dei Democratici; la seconda è l’ennesimo volto nuovo del centrosinistra, una che, come il premier Robert Golob, prima di correre per una delle massime cariche dello stato non è mai stata eletta direttamente dai cittadini.

A vincere la prima tappa di queste presidenziali è stato Logar; mai nessun candidato del centrodestra è riuscito a raccogliere una percentuale così ampia di voti. Per imporsi, però, dovrà provare ad allargare il campo, cioè tentare di emulare il Capo dello stato uscente Borut Pahor, che ha fatto del superamento delle divisioni tra destra e sinistra una delle costanti dei suoi dieci anni di presidenza.

Pirc Musar, che ha incassato l’endorsement di Milan Kučan, carismatico grande vecchio del centrosinistra sloveno, ha fatto dell'indipendenza dai partiti uno dei suoi cavalli di battaglia. Da sola ha raccolto il 10% in più rispetto alla somma del risultato dei candidati dei partiti di governo.

Proprio il premier Robert Golob e gli altri partiti di coalizione sono, invece, i grandi sconfitti di questa tornata elettorale; ai quali è stato sostanzialmente detto che non sono loro a comandare nel centrosinistra. Movimento Libertà è subito corso ai ripari appoggiando la Pirc Musar al secondo turno. Ora il solito gioco sarà quello di far confluire su di lei tutti i voti del centrosinistra in nome dell’antijanšismo.

L’operazione in passato è sempre andata a buon fine, ma la politica con segue le logiche della matematica e portare gli elettori di Milan Brglez e Miha Kordiš sino al seggio per votare per Pirc Musar potrebbe non essere così semplice e questa volta Logar potrebbe giocarsi le sue carte. sarebbe il primo presidente di centrodestra della storia repubblicana.

Stefano Lusa