Fiume non rinuncia al recupero della memoria storica in linea con quelli che avrebbero dovuto essere gli obiettivi della Capitale europea della Cultura 2020. Almeno questi sono gli auspici dopo l'incontro tra il sindaco Marko Filipović e gli esponenti della minoranza e degli esuli, ovvero dell'Associazione fiumani italiani nel mondo e della Società di Studi Fiumani di Roma, in occasione del 58º Raduno dei fiumani nel mondo. Il sindaco socialdemocratico Marko Filipović, succeduto quest'anno al compagno di partito Vojko Obersnel che aveva retto per diversi mandati il capoluogo quarnerino, si è ripromesso, dunque, non soltanto di seguire le orme del suo predecessore e di incontrare regolarmente i rappresentanti della diaspora, ma anche di completare l'opera lasciata a metà nel 2020. Non è un mistero infatti che nell'ambito della Comunità Nazionale Italiana e della diaspora vi sia stata una malcelata delusione per come sia stato trattato il lascito storico fiumano nell'ambito della Capitale europea della Cultura 2020. Ma Marko Filipović ha promesso di riprendere il percorso verso una memoria condivisa almeno dall'ottica culturale per ricomporre la frattura storica tra la Città attuale e la sua componente esodata e valorizzare in modo adeguato quelle parti della storia municipale finora rimaste se non sottaciute, perlomeno in secondo piano. Il primo cittadino ha così assicurato che la municipalità proseguirà con il progetto di posa delle tabelle multilingui con gli odonimi storici di vie e piazze. Inoltre dovrebbe essere recuperato quel progetto che forse stava più a cuore ai fiumani, ovvero la posa di una targa con la denominazione bilingue della città, all'ingresso nelle stessa. In questo caso il sindaco ha assicurato che si sta cercando l'ubicazione più adeguata per installare la tabella con la scritta bilingue Fiume Capitale europea della Cultura. Uno dei desideri degli esuli è inoltre quello che allo scrittore della diaspora Enrico Morovich venga intitolata una via o una piazza in Città. Anche qui Marko Filipović ha sottolineato che non ci sono motivi a che una simile proposta non venga inviata in procedura pur mettendo le mani avanti: la decisione definitiva sull'intestazione di vie e piazze spetta al Consiglio municipale.
Dario Saftich (La voce del popolo)
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