È stata anche un’occasione per scambiare esperienze sulla prevenzione fra Italia e Slovenia la tre giorni del Convegno nazionale GISMa, Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico, organizzato per la prima volta a Trieste, all’ospedale di Cattinara.
Questa settimana GISMa, una società scientifica per la prevenzione, la diagnosi e la cura del tumore al seno, ha organizzato l’evento annuale nel capoluogo giuliano, per discutere di programmi e risultati con medici ed esperti di tutte le regioni italiane, e sensibilizzare le cittadine sulla necessità di controlli costanti per prevenire la malattia, come conferma la presidente del GISMa, Silvia Deandrea:

Silvia Deandrea
Silvia Deandrea

Attraverso una diagnosi precoce – spiega - abbiamo ottenuto una riduzione della mortalità per cancro al seno e con una riduzione delle terapie più invasive, come ad esempio le mastectomie, perché trovando delle lesioni che sono più piccole, possiamo fare interventi conservativi al seno. C'è ancora una buona dose di donne che non fa questo tipo di controllo, e che dobbiamo trovare, in qualche modo, la maniera di raggiungere e di convincere”.
Proprio per allargare il più possibile il confronto, il programma delle giornate ha coinvolto tutte le società scientifiche che rappresentano i professionisti che operano nei programmi (igienisti, patologi, chirurghi, radiologi, tecnici sanitari di radiologia medica, oncologi, epidemiologi), comprendendo anche dialoghi con le associazioni dei pazienti e la federazione delle tre società di screening italiane.
La tre giorni di convegno si è chiusa con un confronto fra le esperienze di screening mammografico in Italia e in Slovenia. “La Slovenia – aggiuge Deandrea - ha un programma di screening che è molto ben organizzato, che si chiama ‘Dora’. La prima cosa che ci interessava fare era confrontare il modello organizzativo italiano del Friuli Venezia Giulia con il modello organizzativo di Dora; la seconda era illustrare con i nostri partner sloveni quelle che sono le progettualità attualmente in corso, visto che la Slovenia è anche partner, con l'Italia, di un progetto europeo sullo screening”.

Alessandro Martegani