Foto: Radio Capodistria
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Confortato dal panorama positivo che ho riscontrato”, così l’ambasciatore Trichilo dopo aver toccato da vicino la realtà buiese. Mattinata riservata alle scuole con visita all’elementare “Edmondo de Amicis” e alla media superiore “Leonardo da Vinci” quindi all’incontro con il sindaco Fabrizio Vižintin mentre il pomeriggio è stato dedicato ai presidenti delle Comunità degli Italiani del territorio. A illustrare la loro vivace e molteplice attività, gli esponenti delle CI di Buie, Momiano, Castelvenere, Grisignana, Sterna e poi anche Verteneglio e Villanova, assieme al sindaco di Verteneglio, Než Sinožić. Presentate le particolarità dei singoli sodalizi che hanno fatto emergere però la forte sinergia, la collaborazione e soprattutto la grande quantità di avvenimenti socio-culturali che si rinnovano quotidianamente e rivolti tutti al mantenimento della lingua, cultura, tradizioni e identità italiane.

Foto: Radio Capodistria
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Un territorio specifico dove - nonostante la sfavorevole situazione demografica, l’assenza di altre istituzioni CNI e i mutamenti nel tessuto etnico - l’italiano e il dialetto istroveneto sono idiomi parlati, usati, che si sentono in strada, nei negozi, bar e pure negli uffici delle amministrazioni locali”, hanno spiegato il presidente dell’Unione italiana, Maurizio Tremul e la vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita. Particolarità che il rappresentante diplomatico ha potuto costatare di persona e anche perciò ha dichiarato di essere soddisfatto. “Confortato perché ci sono tante attività che sono svolte in maniera capillare dalle CI che sono molto attive”, ha detto l’ambasciatore ed ha aggiunto: “Mi fa piacere vedere che ci sono tanti giovani coadiuvati da altre generazioni che hanno esperienza; tanti esempi di azioni che vengono svolte, dallo sport alla musica, il coro, la pittura, e altre forme artistiche e culturali che mettono assieme gli italiani, ma che sono aperte alla partecipazione di chiunque è interessato, e questo tiene alta la bandiera dell’’italianità”.

Foto: Radio Capodistria /Radio Capodistria
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Per Paolo Trichilo che nel recente passato ha ricoperto il ruolo di ambasciatore d’Italia a Lubiana, la situazione della componente italiana non è cosa nuova. Ha voluto però, toccare da vicino e immergersi in questa realtà dell’Istria croata, anche per confermare - a poco più di un mese dal suo insediamento a Zagabria - la vicinanza dell’Italia alla sua unica comunità nazionale autoctona all’estero. “Naturalmente c’è il supporto che è dato dal governo italiano, dal Ministero degli esteri, ma bisogna lavorare tutti insieme e qui naturalmente la base è costituita dalla CNI, dalla sua articolazione nelle Comunità degli Italiani e ovviamente dall’Unione italiana”, ha detto Trichilo che ha elogiato l’attività svolta dai comuni. “Ho avuto modo di costatare quanto sono aperti i sindaci di Umago, Buie alla collaborazione con la comunità italiana, ma anche la Repubblica di Croazia che destina importati finanziamenti ed ha effettuato altrettanto importanti riconoscimenti del patrimonio culturale tipicamente locale, come l’istroveneto o le “grue”, quali patrimonio culturale nazionale”, ha concluso l’ambasciatore Trichilo.

LPA