Foto: EPA
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In aumento in Slovenia i ricoveri per coronavirus, i numeri sono simili a quelli di metà maggio, per il momento non è previsto alcun netto miglioramento. Sono 426 le persone attualmente ospedalizzate, di cui 108 in terapia intensiva. Sei persone hanno perso la vita per cause legate al coronavirus. Secondo l'Istituto nazionale di salute pubblica al momento nel Paese ci sono poco meno di 13.500 casi attivi. Dal sito Covid sledilnik si evince un lieve ribasso della media dei contagi bisettimanali: 883 ogni 100.000 abitanti, stazionaria invece la media settimanale: 639,8. In Slovenia quasi 989.000 persone hanno completato il ciclo vaccinale, il 47%, 1.115.400 circa quelle che hanno ricevuto la prima dose, il 53%.
L'epidemiologa della sede di Kranj dell'Istituto nazionale di salute pubblica, Iran Grmek Košnik, ha affermato che la Slovenia attualmente si trova al secondo posto tra i paesi europei per la peggiore siguazione epidemilogica, subito dopo la Lituania. Nell'Europa orientale si registra una percentuale nettamente inferiore di vaccinati rispetto ai paesi occidentali. In alcuni stati, tra cui Danimarca, Norvegia e Gran Bretagna, i provvedimenti anti-contagio non risultano essere più necessari proprio grazie ad un'alta percentuale di cittadini vaccinati; soprattutto tra gli anziani la vaccinazione raggiunge anche il 95%. La variante Delta del coronavirus, secondo Irena Grmek Košnik, potrà essere fermata soltanto quando il 70% della popolazione sarà vaccinata.
Al momento la terza dose del vaccino in Slovenia non è ancora stata registrata, viene però consigliata alle persone immunodepresse, agli anziani e agli ospiti delle case di riposo, dopo circa sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale e viene effettuata con un vaccino a mRNA, ovvero Pfizer o Moderna. La terza dose sarà comunque a disposizione di tutti i cittadini che vorranno vaccinarsi. Le somministrazioni in Slovenia negli ultimi 14 giorni stanno andando bene, ma ancora troppo lentamente.
L'epidemiologa in ogni modo ritiene che presto il Covid diventerà una malattia stagionale, dobbiamo però continuare a rispettare i provvedimenti anti-contagio e vaccinarci non solo per rimanere sani ma anche per non contagiare gli altri e garantire che il sistema sanitario possa continuare ad operare a pieno regime.

E. P.