Foto: EPA
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In sole otto ore a Valencia è caduta la pioggia che cade in un anno. Nella provincia sono circa 155mila le case senza elettricità, le piogge torrenziali hanno prodotto numerosi tagli ai servizi di telecomunicazioni, telefoni cellulare ma anche connessioni Internet. Il bilancio delle vittime è in continuo aggiornamento e le operazioni di riconoscimento dei corpi ritrovati continua. Sono ancora molte le persone disperse e i danni incalcolabili a causa della tempesta che ora potrebbe colpire la provincia di Barcellona, dov’è già stato dichiarato un livello massimo di allerta per previsioni di grandine con chicchi di diametro superiore a 2 centimetri, venti forti e possibilità di tornado. “Desolazione e preoccupazione per la tragedia che potrebbe continuare a colpire gran parte del Paese” è stata espressa dal re di Spagna Filippo VI, il quale si è detto rassicurato nel sapere “che tutte le risorse disponibili sono a portata di mano di chi è stato colpito”.

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Nel frattempo, è stato attivato il sistema satellitare Copernicus per aiutare a coordinare le squadre di soccorso, come ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “In pochi mesi, le inondazioni hanno colpito l’Europa centrale e orientale, l’Italia e ora la Spagna. Questa è una drammatica realtà del cambiamento climatico e dobbiamo prepararci ad affrontarlo in tutta la nostra Unione” ha evidenziato von der Leyen. Anche la presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, e il primo ministro, Robert Golob, hanno espresso solidarietà alla Spagna. "I nostri cuori sono con le popolazioni delle regioni di Valencia, Andalusia e Murcia, che stanno affrontando una distruzione inimmaginabile", ha scritto la presidente su X. Golob ha invece annunciato che la Slovenia è pronta a fornire aiuto e sostegno alla Spagna. "I miei pensieri vanno al premier spagnolo, Pedro Sanchez e a tutta la popolazione della Spagna colpita dalle inondazioni" ha aggiunto il premier.

B.Ž.