Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia in una agiata famiglia ebraica il 16 luglio 1829 (giusto 190 anni fa) e scomparso a Milano nel 1907, fu linguista insigne, tra i maggiori dell'Ottocento italiano, e il primo a dare una descrizione scientifica del friulano. Tanto che la Filologica, quando fu fondata nel capologuogo isontino un secolo fa, il 23 novembre 1919,

Foto da ilfriuli.it
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decise di intitolarsi al suo nome. Ora, grazie ad un accordo con il Comune di Gorizia, la benemerita istituzione (la cui sede principale si trova a Udine) ha potuto inaugurare la sua nuova sede per il Friuli orientale proprio nella casa natale di Ascoli, situata nell'omonima via dell'antico ghetto. All'interno, una mostra permanente rende omaggio alla figura dell'illustre studioso e all'identità plurale di Gorizia.
L'ingresso in Casa Ascoli, avvenuta nell'anniversario della nascita di Ascoli, qualche giorno fa, è "una grande soddisfazione e uno splendido regalo per il centenario della Filologica", commenta il suo presidente, Federico Vicario. "L'inaugurazione - spiega Vicario - è stata anche l'occasione di allestire una mostra sulle lingue di Gorizia. Una rilettura di quella che è sempre stata e continua ad essere la pluralità delle identità culturali, linguistiche e storiche della città e del più ampio territorio goriziano, in cui da sempre hanno convissuto le componenti friulana, italiana, slovena, tedesca ed ebraica". "Penso", aggiunge il professor Vicario, " che possa essere anche un ammaestramento per noi, per aiutarci a considerare la questione delle culture, dell'incontro tra i popoli e delle identità in modo aperto e plurale".

Ornella Rossetto