Foto: BoBo/Tomaž Primožič FPA
Foto: BoBo/Tomaž Primožič FPA

Quest'anno le case per anziani e gli istituti speciali per adulti hanno concluso con successo solo il 27% dei bandi per i posti di lavoro vacanti, una percentuale inferiore anche a quella dell'anno scorso, mentre nel 2020 la percentuale era di poco superiore al 50%. Una situazione drammatica per chi è costretto a utilizzarle e, ovviamente, per le persone che vi lavorano, perché le carenze di personale si registrano soprattutto in ruoli fondamentali per il funzionamento delle strutture, come infermieri, nutrizionisti e assistenti sociali. Ma non manca solo il personale qualificato, perché alle selezioni non si candida un numero sufficiente di persone per provare a riempire i quadri del personale e garantire il regolare funzionamento che, al momento, procede solo grazie al lavoro straordinario di tutti i dipendenti. Il segretario dell'Associazione di categoria, Denis Sahernik, ha detto che la questione è grave dal 2018 e peggiora di anno in anno. Secondo l'ultima ricerca di mercato, in pianta organica mancano più di 340 lavoratori nelle varie strutture del paese, ma un 10% degli intervistati ha espresso la volontà di cercare un nuovo datore di lavoro. A questo quadro già drammatico si aggiunge anche la prevista ondata di pensionamenti, per questo i lavoratori del settore chiedono di migliorare rapidamente e radicalmente sia le condizioni di lavoro che le retribuzioni dei dipendenti.

Valerio Fabbri