Nell'evento di divulgazione scientifica con al centro lo Spazio si è parlato principalmente di due aspetti: gli aspetti fisiologici e nutrizionali della vita degli astronauti nello spazio, illustrati al numeroso pubblico presente dai professori Gianni Biolo e Rado Pišot, e la nuova economia dello spazio, in particolare negli aspetti dell'esplorazione, dei trasporti e dell'osservazione della Terra per mezzo dei satelliti, argomento trattato dall'astrofisica Anna Gregorio Michelazzi.
Se già nel nostro presente le opportunità offerte dallo spazio sono sempre più importanti anche nella quotidianità, ancora di più lo saranno nel futuro, tanto da poter parlare di una "quinta rivoluzione industriale", come ci ha spiegato proprio la professoressa Michelazzi:
"Sta già partendo, con centinaia, ormai migliaia di satelliti che vengono mandati nello spazio annualmente. Si parla di oltre 10.000 satelliti all'anno. È chiaro che lo spazio diventa un'altra estensione della terra e quindi dobbiamo imparare ad usare lo spazio anche per i nostri scopi, per le telecomunicazioni, per la salvaguardia della terra, osservandone tutti i suoi particolari dallo spazio".
Un personaggio che assurge spesso nell’attualità è Elon Musk; lei ci spiegava che è uno dei principali lanciatori di satelliti negli ultimi anni.
"Lui ha fatto un connubio incredibile, perché possiede sia i lanciatori che i satelliti, per cui risparmia tantissimo mandando i suoi satelliti con il suo lanciatore. Il lancio, dovete considerare, è uno dei costi maggiori di una missione, per cui è sicuramente un’accoppiata vincente, che lui sfrutta appieno. Questo nel bene e nel male, perché obiettivamente lanciare così tanti satelliti nello spazio, in qualche maniera rischia di occupare lo stesso spazio a discapito di tutti gli altri. È vero che Musk è parte di questa rivoluzione, perché è lui che ha permesso di cambiare questo paradigma del satellite nello spazio e di farlo diventare veramente un business".
Le chiedo un'ultima curiosità: sono tantissime le opportunità, ma ci sono anche alcuni pericoli da, come dire, sovraffollamento dei satelliti?
"C'è il classico problema dei detriti spaziali. I satelliti che rimangono inattivi, perché i satelliti hanno una durata limitata, tipicamente di 5, 6, 7 anni, con ovviamente le eccezioni, però a quel punto i satelliti devono rientrare. L’Agenzia spaziale europea richiede che, quando tu metti un satellite in orbita, devi avere anche già pensato a come farlo rientrare o comunque evitare che provochi rischi alla popolazione, ma non tutti i paesi lo fanno, per cui questo è un problema. Qualche anno fa, forse vi ricordate, c'è stata il problema del "deorbiting" cosiddetto della Stazione spaziale cinese, che era assolutamente incontrollata, avevano proprio perso il controllo della stazione spaziale. È vero che il nostro pianeta, la nostra Terra è fatta di acqua per il 90% e che spesso i satelliti cadono nell’oceano, però dovremmo imparare, forse tutti dovrebbero imparare dall'Agenzia spaziale europea, a trattare il nostro spazio con un occhio un pochino più di riguardo”.
Davide Fifaco