Foto: Radio Capodistria/Foto: BoBo
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A febbraio 2025 meno del 40 percento era rappresentato da disoccupati di lunga durata. Nel 2021 eravamo quasi al 60 percento. Da allora assistiamo a una flessione costante, grazie anche ad una politica occupazionale più incisiva e dinamica. Dagli uffici per l'impiego rilevano un crescente interesse che viene manifestato da questa tipologia di disoccupati per reinserirsi nel mondo del lavoro. Quasi un terzo è senza lavoro da oltre cinque anni, si sale al 60 per quanti lo sono da almeno due. Per la maggior parte si tratta di persone che devono affrontare ostacoli non indifferenti; problemi di salute, età non più giovanile, livello di istruzione non adeguato ma anche mancanza di un mezzo di trasporto autonomo dove non ci sono trasporti pubblici, bambini piccoli a carico e orari di lavoro non favorevoli. Nel quadro della politica occupazionale attiva si studiano varie soluzioni, aiutando questi soggetti anche sul piano psicologico e dell'autostima in quanto spesso tendono a isolarsi dalla società sentendosi come un peso. Tra le conseguenze più frequenti di una disoccupazione cronica figurano infatti difficoltà come stress, ansia, depressione, fino a dipendenze, in primo luogo dall'alcol.
E sempre in tema di mercato del lavoro da segnalare che il centro nazionale per l'impiego ha lanciato una nuova campagna volta a incentivare i datori di lavoro ad assumere giovani in pianta stabile, attraverso un programma di formazione, per acquisire competenze ed esperienze utili alle aziende che li assumono. Riguarda giovani al disotto dei 30 anni; il Ministero del lavoro, la famiglia e gli affari sociali ha messo a disposizione 4 milioni di euro per il periodo 2025-2026.

Delio Dessardo