380 nuovi contagi venerdì in Slovenia a fronte di un numero record di test del tampone, ben 4.362, il più alto finora. La percentuale di positività è stata dell'8,71 percento. Sono 147 le persone ricoverate in ospedale, 21 in terapia intensiva, 14 necessitano dei ventilatori polmonari. Si registrano anche due decessi, il bilancio complessivo sale a 167. Sei i pazienti dimessi. Per quanto riguarda i comuni costieri, 3 nuovi contagi venerdì a Pirano, due a Isola, due a Capodistria. Nessuno ad Ancarano. Altri 11 casi di positività nel resto del Litorale. Venerdì sono stati 106 i comuni con almeno un contagio. Altri 16 nuovi infetti tra il personale delle strutture sanitarie, 15 tra dipendenti delle case di riposo, otto tra gli ospiti di queste strutture. L'incidenza cumulativa degli ultimi 14 giorni, sale da 137 a 147 contagi su 100 mila abitanti: ciò significa che è stata oltrepassata la soglia dei 140 contagi che dovrebbe far scattare le prime misure restrittive previste dalla fase rossa. È stato infatti superato il primo dei tre indicatori per la proclamazione dell'epidemia. Gli altri due, numero di persone ospedalizzate e di pazienti in terapia intensiva, restano per il momento entro i limiti previsti dalla fascia arancione. In base al piano messo a punto dal governo l'epidemia viene proclamata nel momento in cui negli ospedali sono ricoverati più di 250 infetti da Covid, di questi oltre 50 in terapia intensiva. Il rischio è reale, se non arriverà una inversione di tendenza con gli ultimi provvedimenti del governo entrati in vigore qualche giorno fa, in quanto il numero dei ricoveri è in costante aumento. Ricorderemo che a metà settembre le persone ospedalizzate erano 40, poi c’è stato un continuo incremento.
Intanto l'Istituto nazionale di salute pubblica ha autorizzato fino a martedì compreso, 13 ottobre, lo svolgimento delle funzioni religiose e di altri eventi nella forma attuale. Potranno essere presenti fino a 500 fedeli se l'autorizzazione è arrivata prima dell'entrata in vigore della nuova ordinanza, che limita gli assembramenti a 10 persone, naturalmente rispettando le misure di sicurezza. Dopo l'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti restrittivi in materia di assembramento, la conferenza episcopale e la comunità islamica si sono rivolte all'istituto chiedendo una deroga: la richiesta verrà esaminata questo lunedì.
Delio Dessardo