La nazionalità va definita in base alla cittadinanza e non in base all’ origine etnica; tutti gli appartenenti alle minoranze nazionali diventano così automaticamente parte integrante del popolo croato e cittadini paritetici della Croazia”. Questa la vergognosa proposta che arriva dal Congresso dei sovranisti croati riuniti sabato al “Lisinski” di Zagabria e dove- è proprio il caso di dirlo- se ne sono sentite di tutti i colori.

Oltre che a porre fine al problema delle minoranze etniche che- come sostenuto da Ladislav Ilčić- stanno terrorizzando la maggioranza croata, il partito fondato l’autunno scorso da alcune delle formazioni conservatrici e di estrema destra nella sua piattaforma programmatica per la corsa alle prossime parlamentari propone una catarsi, una purificazione della società croata perché, come affermato dal presidente Hrvoje Zekanović “senza cambiamenti radicali non ci può essere prosperità”. Oltre che a nuove regole elettorali con la cancellazione della circoscrizione riservata al voto etnico i sovranisti annunciano la decomunistizzazione e la cancellazione dell’antifascismo quale valore costituzionale; contrari all’ introduzione dell’euro definiscono la kuna-la moneta nazionale- “ultimo bastione della sovranità croata”.
Un programma scandaloso e incettabile nel 21. esimo secolo le reazioni più comuni alla piattaforma dei sovranisti. Ferma condanna dei socialdemocratici con Davor Bernardić ad affermare “ci batteremo con tutti i mezzi contro chi fomenta odio e intolleranza e non permetteremo a nessuno di fare discriminazioni su base religiosa, nazionale, sessuale o altro”.

(lpa)

Foto: Reuters
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