I parlamentari- con qualche accenno critico su modalità e tempistica- hanno salutato l’ istituzione della ZEE. “Questa rientra tra le priorità nazionali ed è un interesse strategico per il nostro paese” ha dichiarato l’esponente del partito al potere, Branko Bačić. Peđa Grbin leader dei social-democratici, il maggiore partito di opposizione ha affermato che va a chiudersi il percorso avviato 17 anni fa con la proclamazione del ZERP, la Zona di protezione ittica ed ecologica che includeva già alcuni importanti diritti che si riversano ora nella Zona economica esclusiva. Soddisfatti pure i rappresentanti del Most e dei Sovranisti croati. “Un’iniziativa che abbiamo più volte proposto, ma alla quale il governo sembrava poco interessato, sarà ora necessario lottare per tutelare la nostra parte di ZEE” hanno detto i primi mentre i secondi hanno puntato sul diritto alla pesca che andrebbe garantito ai soli pescatori croati. Sullo stesso tono pure gli altri interventi delle formazioni di destra con Miroslav Škoro del Movimento patriottico a chiedere ironicamente se ora i pescatori italiani si limiteranno alla loro zona. “Con la nostra adesione all’Unione europea condividiamo la politica comune sulla pesca, sulla tutela delle acque, dell’ ambiente marino e così via e abbiamo il diritto a controllare l’ attuazione di questa politica” ha detto il ministro degli esteri Gordan Grlić Radman aggiungendo che “con la proclamazione della ZEE si rafforzerà la sovranità croata nel mare Adriatico che tuteleremo integralmente assieme alla vicina Italia”. "I pescatori croati possono pescare nei mari della Spagna perché sono acque europee e potranno farlo anche nella zona economica di competenza italiana naturalmente sempre rispettando le quote accordate con Bruxelles” ha detto ancora il capo della diplomazia croata.

(lpa)

Foto: EPA
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