Dopo le festività pasquali sono quelle del primo maggio a rappresentare la grande prova della stagione turistica in Croazia, specie per quanto riguarda gli ospiti sloveni. Ma la situazione epidemiologica e le misure ai confini fanno temere il peggio. Zagabria ha allentato un po’ le rigorose misure alle frontiere e da qualche settimana permette l’ingresso con la dichiarazione di negatività del test rapido, a chi ha assolto la vaccinazione da almeno 14 giorni e a chi - entro i sei mesi precedenti - ha avuto il virus. Allentamenti che sembra - a giudicare dalle entrate in questo fine week end prefestivo - non bastino. Nonostante i rallentamenti e le attese ai confini dovuti più per sbrigare le pratiche d’entrata che per il numero di automobili, gli ingressi sono stati inferiori alle aspettative. Si guarda soprattutto agli sloveni che con la giornata di festa il 27 aprile e quella del primo maggio, riescono tradizionalmente a organizzarsi un lungo ponte primaverile che quest’anno gran parte di loro dovranno trascorrere entro i confini nazionali. E se da un lato è preoccupato il settore turistico croato e istriano, dall’altro protestano i 100 mila sloveni con seconda casa in Croazia e che hanno sottoscritto una petizione indirizzata al governo di Lubiana. Quasi 8 mila le firme che invitano il premier Janša ad alleggerire i protocolli del regime frontaliero. “Non una liberalizzazione vera e propria rivendichiamo lo status dei cittadini frontalieri” sta scritto nella petizione dove Zagabria e Lubiana vengono inoltre invitate ad armonizzare le misure per il passaggi dei confini. Oltre che a divergenze di tempistiche relative alla validità dei test rapidi ci sono discordanze sui vaccinati con prima e seconda dose, ma soprattutto sulle 48 ore di soggiorno all’estero acconsentito dalla Slovenia. “Troppo poche per riaprire casa o preparare l’imbarcazione “ si legge nell’istanza con la quale si richiedono i 5 giorni concessi a chi lavora all’estero e ritorna a casa nel fine settimana esibendo il test rapido valido 7 giorni.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Slovenija
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