La retrospettiva è composta da 88 fotografie in bianco e nero che sintetizzano l’intero arco della attività artistica di Robert Doisneau, dal 1929 al 1987. Le fotografie d’epoca raccontano la passione fotografica dell’autore che più ha celebrato la bellezza misconosciuta della quotidianità, creando un immaginario collettivo basato sulla vita della gente comune. La sua era una fotografia che veniva utile, infondeva ottimismo e in un certo qual modo curava le ferite ancora aperte nel dopoguerra e dava fiducia nel futuro. Quello di cui più aveva bisogno in quegli anni la Francia quasi completamente distrutta e, come tutti in quegli anni, i francesi che uscivano dalle atrocità della seconda guerra mondiale poveri e affamati. Nei suo scatti Doisneau cattura gesti e stati d'animo con empatia, a volte con malizia o complicità, sempre attento al mondo, agli altri. Al Magazzino delle Idee sono esposte tutte le tematiche più importanti su cui Doisneau ha lavorato: la vita quotidiana, la vita di strada, i sobborghi, Parigi, i bambini, la ricostruzione postbellica della Francia. Una vera e propria passeggiata nel Ventesimo secolo, attraverso le sue immagini più iconiche come il Bacio all'Hotel de Ville di Parigi – lo scatto più riprodotto in assoluto nella storia della fotografia - e altri meno noti al grande pubblico. Hanno collaborato all'allestimento della mostra a Trieste Anna Del Bianco, Simona Cossu e Tessa Demichel.