Si è tenuto il primo incontro tra i rappresentanti del governo e tutti i sindacati rappresentativi del settore pubblico dopo l’introduzione del nuovo sistema retributivo. Al centro della riunione, la relazione del gruppo di lavoro incaricato di monitorare la transizione al nuovo schema salariale.
Secondo quanto riferito dal ministero competente, non è stato possibile prevedere in anticipo tutte le situazioni e le sfide legate all’applicazione del nuovo sistema, trattandosi di una riforma complessa che ha coinvolto circa 5.000 diverse mansioni e 188.000 dipendenti pubblici.
Branimir Štrukelj, a capo della Confederazione dei sindacati del settore pubblico, ha sottolineato come "il gruppo di lavoro stia operando bene, si sta dialogando e i problemi vengono affrontati in modo costruttivo. Il dialogo sociale in corso può rappresentare un esempio di buona prassi". Ha tuttavia evidenziato la presenza di gruppi professionali che restano insoddisfatti, in particolare per quanto riguarda il passaggio dalle vecchie alle nuove scale salariali.
Su questo punto è intervenuto anche Jakob Počivavšek, responsabile del gruppo negoziale di una parte dei sindacati, confermando che il gruppo di lavoro cercherà soluzioni concrete da sottoporre in seguito alla discussione a livello centrale. Počivavšek ha inoltre evidenziato una serie di problematiche emerse dai vari sindacati, legate alla complessità della transizione. Alcuni aspetti dovranno essere ulteriormente approfonditi, tra cui la costituzione di una commissione per l’interpretazione del contratto collettivo e la revisione del regolamento sulle prestazioni lavorative collegate alla vendita di beni e servizi sul mercato.
Il capo negoziatore per la parte governativa, il ministro delle Finanze Klemen Boštjančič, ha annunciato che entro un mese il governo presenterà ai sindacati, per ciascun pilastro retributivo, le basi per avviare le trattative sui criteri di valutazione delle performance lavorative. L’obiettivo è quello di concludere un accordo entro la fine dell’anno, così da permettere l’entrata in vigore delle nuove modalità di premiazione a partire dal 2026.
"Data la specificità delle mansioni – ha dichiarato Boštjančič – non è possibile adottare criteri uniformi per tutti. In alcuni casi sono più facilmente definibili, in altri molto meno." Il ministro ha inoltre segnalato che per alcuni comparti il lavoro sui criteri di valutazione è già in fase avanzata, mentre per altri si è ancora all’inizio. Ha anche precisato che i dettagli delle trattative non verranno divulgati ai media, per evitare che "le cose si complichino".
Infine, Počivavšek ha riferito che è stato costituito un gruppo di lavoro incaricato di redigere e coordinare il testo della legge relativa alle retribuzioni e agli altri compensi dei dipendenti pubblici in servizio all’estero.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Borut Živulović
Foto: BoBo/Borut Živulović