Foto: Radio Capodistria/MMC
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Scrittore, saggista e giornalista di origine fiumana Diego Zandel conferma dai temi affrontati alla serata letteraria una spiccata sensibilità per gli autori e le realtà dell’area balcanica intesa nella sua dimensione più ampia. Con il suo nuovo libro dal titolo quanto mai eloquente ci aggiorna su quanto è stato scritto di recente nei Paesi dell’ex Jugoslavia, ma anche della Bulgaria, Romania, Albania, Grecia, Cipro, Turchia e Ungheria. Un volume che non ha la pretesa di essere una summa delle varie letterature dei Paesi dell’area balcanica ma che tocca le opere e gli autori dei quali si è occupato personalmente. Una ragione in più, ha osservato ieri l’autore, per pensare già ad un secondo libro proposto nella versione dell’atlante o di un dizionario letterario. L’occasione ha portato a sentire l’opinione dell’autore sui più disparati argomenti, a partire dalle vicende della sua famiglia, esule da una città nazionalmente mista come Fiume, l’incontro in Italia con la futura moglie Anna, la cui famiglia era originaria dall’isola greca di Kos, e ancora in merito ai giudizi spesso errati dell’occidente sui Balcani, il generalizzato disinteresse per gli autori delle aree periferiche d’Europa, la sua costante attenzione per i valori della coesistenza, così preponderante in tutta la produzione narrativa di Diego Zandel. Non è mancato il tempo per affrontare anche il tema della piccola editoria e quello di quotidiana attualità relativo alle migrazioni e alle emergenze internazionali.