In via di definizione le ultime mosse politiche per la presidenza delle Camere. Le consultazioni si aprono venerdì. Il centrodestra, secondo gli accordi, lascerebbe la presidenza di Palazzo Madama a Forza Italia mentre sulla Camera si tratta con il Movimento 5 Stelle.
Risolto il nodo candidature per la Presidenza della regione Friuli Venezia Giulia, dove per il centrodestra è stato indicato il leghista Massimiliano Fedriga, Silvio Berlusconi, nel vertice con Giorgia Meloni e Matteo Salvini per la presidenza del Senato ha indicato il nome di Paolo Romani. Su questa candidatura c'è però il veto del Movimento 5 Stelle, a causa di una condanna per peculato dell'esponente di Forza Italia. Quello di Romani non sarebbe però l'unico nome sul tavolo, nella rosa dei candidati anche Anna Maria Bernini, vice presidente dei senatori nella passata legislatura. Una scelta condivisa anche dalla Meloni, che in una logica di coalizione ritiene che gli incarichi vadano divisi tra le forze del centrodestra, essendo Salvini il candidato premier.
In una nota diffusa al termine del vertice, il centrodestra ha proposto ai capigruppo parlamentari un comune percorso istituzionale per consentire alla coalizione vincente (lo stesso centrodestra) di esprimere il presidente del Senato ad al Movimento 5 Stelle, come primo gruppo parlamentare, il presidente della Camera, invitando le altre forze politiche ad un incontro congiunto. Incontro al quale il Partito Democratico non ha dato la propria disponibilità. Il capogruppo uscente, Ettore Rosato, ha precisato che il Pd "è disponibile al confronto, a ragionare insieme, ma non a sedersi ad un tavolo dove è tutto deciso. In quel caso basta un sms".
Rosato ha poi aggiunto che "il gioco per spartirsi le poltrone lo stanno facendo in modo molto duro, sia nel M5s che nel centrodestra, se hanno deciso di chiudere un accordo fra loro è assolutamente legittimo. Ci propongano però persone all'altezza sia sotto il profilo della competenza che della rappresentanza".