Assume dimensioni preoccupanti la mancanza di manodopera in Croazia. Secondo i dati emessi nei giorni scorsi dall'istituto croato per il collocamento, le offerte di lavoro sarebbero addirittura raddoppiate rispetto a quattro anni fa. Volendo fare qualche esempio: da 400 il numero degli autotrasportatori –camionisti vacanti è arrivato a quasi mille. 1.300 i posti di lavoro offerti nell'edilizia contro i 600 del 2014. Sindacati, datori di lavoro ed esperti per una volta concordano nell'individuazione delle cause del fenomeno riconducibili all'emigrazione che porta numerosi giovani a cercare lavoro nei paesi dell'Unione Europea e in primo luogo in Germania dove solo lo scorso anno avrebbero trovato fortuna più di 35.000 croati. Si dimentica spesso però che la fuga dal paese è diretta conseguenza della crisi economica che ha colpito principalmente alcune aree dell'entroterra, ma anche delle basse retribuzioni, specie in alcuni settori dove la carenza di forza lavoro ha raggiunto livelli critici; fra questi anche il comparto turistico. Si calcola che entro l'estate ci sarà bisogno complessivamente di almeno 100 mila operai; un paradosso non trovarli in un paese dove il numero di disoccupati supera le 180 mila unità, dicono alcune agenzie internazionali per la gestione delle risorse umane. Agenzie che intanto, in collaborazione con i ministeri croati interessati, stanno vagliano le strade per importare manodopera dall'estero: dalla Bosnia Erzegovina in primis ma anche da altre realtà dell'area balcanica.
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