Lubiana è città di antiche e solide tradizioni musicali. L'Academia Philarmonicorum Labacensis, antenata dell'odierna Orchestra filarmonica slovena, vi fu fondata nel 1701. E un secolo dopo la Società filarmonica poteva vantare fra i suoi membri onorari, insieme ad altri musicisti illustri del vasto impero asburgico, lo stesso Ludwig van Beethoven. Il geniale compositore tedesco entrò a farne parte nel 1819, un anno dopo la prima esecuzione lubianese della sua sesta sinfonia, la "Pastorale". In quell'occasione Beethoven inviò ai Filarmonici una copia dello spartito con correzioni autografe, prezioso cimelio oggi custodito presso la Biblioteca nazionale.
Nel duecentocinquantenario della sua morte ecco giungere puntuale l'omaggio del Lubiana Festival, che per l'edizione invernale - tre serate in calendario dal 2 al 6 febbraio - sceglie un repertorio tutto beethoveniano. I più bei concerti per pianoforte e orchestra, celebri sinfonie (la Prima e la Quinta) , l'ouverture "Leonora" scritta per il "Fidelio", unica opera lirica del maestro, eseguiti da pianisti di fama internazionale sul palco della Filarmonica slovena diretta da quotate bacchette. L'avvio, il 2 febbraio, porta a Lubiana la britannica Imogen Cooper e il russo Aleksej Volodin, mentre solisti al pianoforte del secondo concerto saranno lo spagnolo Leonel Morales e la slovena Tatjana Ognjatović. Chiusura il 6 con il giovane e talentuoso pianista goriziano Aleksander Gadžijev protagonista del grandioso concerto per piano e orchestra "Imperatore".
Per l'indisponibilità della sala Union la rassegna si ambienta quest'anno tra il Palazzo della Filarmonica (2 febbraio) e il Conservatorio (4 e 6 febbraio).
Ornella Rossetto