Il comparto turistico di tutti i Paesi europei quest'anno subirà un pesante calo delle entrate. La Commissione Europea, in vista della ripresa del turismo, esorta "un processo coordinato e trasparente" per i viaggi intra-europei, in altre parole a un'apertura totale dal prossimo 15 giugno con protocolli simili a livello nazionale. Al contempo, Bruxelles precisa che sul turismo ha poche competenze, poiché queste sono in mano agli Stati. Pertanto sino a quando non ci sarà un accordo comune all'interno dell'Unione Europa o nell'area più ampia di Schengen, vari paesi, tra cui la Slovenia, cercano di risolvere l'impasse con accordi bilaterali con i Paesi che presentano situazioni epidemiologiche sufficientemente simili.
L'Austria, ha riaperto le frontiere con Germania, Liechtenstein, Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia ma non con la Slovenia e l'Italia, se non per motivi di lavoro e traffico merci. La Slovenia dal canto suo ha aperto le proprie frontiere per il transito verso la Croazia di buona parte dei citati Paesi. In particolare ai cittadini croati consente l'entrata senza limitazioni. In precedenza Zagabria aveva permesso l'entrata ai proprietari sloveni d'immobili, di roulotte, di natanti o altre strutture sul suolo croato. Ora, dopo l'ultimo incontro tra i responsabili delle rispettive polizie dovrebbe partire a breve un database con i nomi dei possessori sloveni d'immobili che si recano spesso in Croazia, in modo da evitare loro lunghe attese. Come noto al confine gli agenti croati raccolgono una serie di dati tra i quali il luogo di soggiorno e il numero di telefono. Inseriti i dati, al primo passaggio, in quelli a seguire il transito sarà più veloce, cosa molto importante in vista della stagione turistica.
Corrado Cimador