Il decreto sulla gestione della migrazione e dell'asilo e quello sulle procedure d'asilo sono importanti per un buon equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Lo si legge in un tweet della presidenza svedese del Consiglio dell'Ue. I due decreti includono, tra l'altro, un provvedimento sulla cosiddetta solidarietà obbligatoria tra Stati membri. Di conseguenza, gli Stati membri meno gravati dalle migrazioni dovrebbero accettare un certo numero di richiedenti asilo provenienti da paesi più esposti alle pressioni migratorie. Nel caso si rifiutassero, dovrebbero pagare una pena pecuniaria al paese interessato.
La procedura d'asilo prevede quindi l'istituzione di un percorso rapido con regole condivise a livello Ue per gestire le domande d'asilo e la creazione di una quota secondo la quale ognuno dei 27 stati è obbligato ad applicare la procedura accelerata. Sarà poi la Commissione europea a stabilire se un Paese ha bisogno della solidarietà in caso di un boom di arrivi.
Ora il Consiglio dell'Ue dovrà discutere le proposte dei due decreti con l'Europarlamento, che ha già adottato le sue posizioni negoziali.
Il ministro degli Interni sloveno, Boštjan Poklukar, già durante l'incontro a Lussemburgo ha fatto sapere che anche Lubiana concorda con il quadro di solidarietà. Poklukar ha poi annunciato il sostegno della Slovenia alla proposta di compromesso sui decreti.
Soltanto Polonia e Ungheria hanno votato contro i due decreti sulla gestione della migrazione e dell'asilo nonché sulle procedure d'asilo; l'Italia invece ha giocato un ruolo chiave ponendo con forza le proprie richieste.
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