Nel vertice straordinario in corso a Bruxelles dei Ministri dell'Energia europei e' stato raggiunto un accordo politico sulle misure per fare fronte all'alto costo dell'energia. Tra queste figurano, tra l'altro, la riduzione obbligatoria dei consumi di energia elettrica e la limitazione dei ricavi delle societa' energetiche che producono energia elettrica con tecnologie piu' economiche del gas. Al vertice non e' stata presentata una proposta l'imposizione di un tetto al prezzo del gas a livello europeo. La soluzione, indicata da molti paesi membri come unica misura che potra' aiutare i Paesi a mitigare la pressione inflazionistica, a gestire le aspettative, a fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell'approvvigionamento e a limitare gli extra profitti del settore. Rimasti quindi a livello di ipotesi gli interventi come il disaccoppiamento, l'adozione di nuovi canoni per la quotazione del gas e l'estensione a livello europeo del meccanismo iberico per arginare il prezzo del gas nella bolletta elettrica. Il nodo e' la differenza di vedute sul tipo di tetto al prezzo. Per alcuni Paesi, in particolare i quindici firmatari della richiesta, l'obiettivo dovrebbe essere un tetto generalizzato ai prezzi del gas importato, mentre per altri basta il tetto al prezzo del gas russo senza andare a incidere su altri fornitori. Fonti diplomatiche tedesche hanno dichiarato che il NO di Berlino a un tetto generalizzato non e' ideologico ma derivante dal fatto che occorre garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, e che con un tale provvedimento vi e' un alto rischio che il GNL vada verso l'Asia o altrove. Intanto il Premier ungherese Orban, nel corso di un'intervista, ha dichiarato che Bruxelles ha mentito al popolo europeo quando ha affermato che le sanzioni non sarebbero state estese all'energia e che cio' avrebbe portato a una rapida fine del conflitto ucraino. Secondo Orban i cittadini europei stanno pagando un pesante sovrapprezzo delle sanzioni per l'energia, fatto che rende il futuro instabile. Orban ha aggiunto che la domanda da porsi e' se la situazione peggiorera' ulteriormente, considerato che Bruxelles intende introdurre sempre piu' sanzioni.
Franco de Stefani