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“Dopo tredici anni, la Romania aderirà finalmente a Schengen. Abbiamo un accordo politico a riguardo” queste le parole del primo ministro rumeno, primo ad aver annunciato il fatto che i tre paesi hanno trovato un compromesso sull’estensione della zona “fino ai confini aerei e marittimi”. L’Austria, che un anno fa aveva posto il veto all’ingresso di Bulgaria e Romania, all’inizio di dicembre presentò l’idea di una cosiddetta “Air Schengen” ovvero Schengen dello spazio aereo, dicendosi pronta a concedere un allentamento delle regole del traffico per i due paesi interessati, nel caso Bruxelles avesse rafforzato le frontiere esterne all’Unione europea. Bulgaria e Romania sono membri dell’Ue dal 2007, e hanno portato avanti gli sforzi dieci anni per essere ammesse nell’area Schengen. La Commissione europea già nel 2011 le definì idonee a tutti i requisiti necessari per l’ingresso, ma la decisione venne bloccata dai Paesi Bassi e dall’Austria. Quest’ultima ha fermato il processo di ammissione lo scorso anno dopo aver lamentato un aumento del numero di migranti illegali lungo la rotta balcanica. I Paesi Bassi invece si opposero all’ingresso della Bulgaria in particolare, ma il 15 dicembre di quest’anno hanno annunciato che il Paese soddisfa i requisiti dopo aver rafforzato la protezione delle proprie frontiere. La proposta relativa all’area Schengen è partita direttamente dall’Austria all’inizio del mese odierno, la quale prevede che i due paesi manterrebbero lo status attuale e non sarebbero ufficialmente membri Schengen, ma avrebbero un libero accesso via mare e aria, in modo da facilitare in particolar modo il traffico aereo. La Commissione europea ha accolto positivamente la proposta, vedendola come un progresso; infatti, ha sottolineato la “disponibilità a fornire finanziamenti per la protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea”, condizione inizialmente posta da Vienna.

B.Ž.