"Portare da 25 mila a 37 mila euro il tetto degli aiuti "de minimis" che uno Stato membro può concedere a ogni azienda agricola senza il preventivo via libera di Bruxelles". Questa una delle proposte di modifica del regime di aiuti di importo limitato per il settore agricolo su cui la Commissione europea ha avviato un dibattito pubblico, che rimarrà aperto fino al 21 luglio nell'ottica di adottare la modifica il prima possibile. E' un ulteriore passo nella risposta dell'esecutivo comunitario alle proteste dei trattori e del comparto agricolo che per diversi mesi hanno scosso molti Paesi dell'Unione Europea. Nello specifico, Bruxelles propone di alzare il tetto di aiuti fino a 37 mila euro per tener conto dell'inflazione e di calcolare l'importo massimo su un periodo di tre anni, invece che su tre esercizi finanziari come avviene ora. Si vuole inoltre introdurre un registro centrale obbligatorio degli aiuti a livello nazionale o europeo, per aumentare la trasparenza e ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori che ora utilizzano un sistema di autodichiarazione; attualmente, i registri centrali sono volontari per gli stati membri. Le modifiche proposte al regolamento amplieranno le possibilità per gli stati di fornire sostegno agli agricoltori in modo più semplice, rapido, diretto ed efficiente, poiché tale sostegno non necessita di essere notificato ne' approvato dalla Commissione. Inoltre, ridurranno l'onere amministrativo per gli agricoltori attraverso l'introduzione, come detto, di registri centrali. La revisione prolungherà il regolamento fino al 2032. Gli aiuti in regime “de minimis”, lo ricordiamo, sono sostegni economici che gli Stati membri dell'Unione Europea possono concedere alle imprese senza notificarli alla Commissione, a condizione che non superino determinati importi nel corso di un periodo di tre anni; quindi, non violano le norme sulla concorrenza.

Delio Dessardo

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