Sono 10mila i soldati coinvolti e 250 i mezzi aerei provenienti da 25 Paesi che prenderanno parte all’esercitazione che si svolgerà soprattutto in quattro spazi aerei della Germania, oltre che in due dei Paesi Bassi e della Repubblica Ceca. “Le forze di 25 nazioni sono pronte a lanciare questa esercitazione militare” ha dichiarato il capo dell’aeronautica tedesca aggiungendo che la Nato “è determinata a difendere ogni centimetro” del suo territorio. Dagli Stati Uniti ci sono 2mila membri del personale della US Air National Guard, mentre il dipartimento della Difesa americano, in occasione delle manovre, ha inviato circa 100 aerei, quasi la metà di quelli che complessivamente parteciperanno.
L’esercitazione è stata pensata la prima volta nel 2018, e ad oggi ha lo scopo di rafforzare l’interoperabilità e la protezione contro droni e missili da crociera in caso di attacco a città, aeroporti o porti situati sul territorio della Nato. “Siamo un’alleanza difensiva ed è così che è stata pianificata questa esercitazione” ha sottolineato il generale tedesco, spiegando inoltre che le manovre non comporteranno voli nello spazio aereo di paesi non appartenenti alla Nato. “Vogliamo dimostrare l’agilità e la rapidità delle forze aeree come primo soccorritore e mettere in mostra la forza aerea dell’Alleanza” ha continuato il tenente dell’aeronautica tedesca. Anche il ministro degli Esteri tedesco ha preso parola e ha dichiarato che attraverso tali esercitazioni, la Germania intende provare agli Stati della Nato che non stanno solo parlando di responsabilità internazionale, ma che sono capaci di assumerla come hub logistico in Europa e come nazione leader. Ma nonostante le svariate spiegazioni date a questa massiccia esercitazione, la più grande della Nato dal 1949, sembra essere anche un messaggio diretto alla Russia, nello specifico al presidente Putin.
B.Ž.