Sale a 18 il bilancio delle vittime accertate finora del forte terremoto di magnitudo 6.4 che nella notte ha scosso la costa settentrionale dell'Albania, seguito da circa 50 scosse di assestamento. Tra i morti anche tre bambini, i feriti sono invece più di 600, una cinquantina di persone è stata tirata fuori dalle macerie ancora in vita, si teme però che altre siano rimaste sepolte sotto i detriti. I soccorritori stanno scavando per trovare eventuali superstiti.
Il sisma ha provocato gravi danni soprattutto nelle località di Durazzo, Astiri, Thumane e nella capitale, Tirana. A Durazzo sono crollati anche due alberghi. Le autorità albanesi hanno mandato nelle zone interessate dal terremoto circa 300 soldati e 1.900 agenti di polizia. I feriti sono stati ricoverati negli ospedali di Durazzo e Tirana, dove sono stati chiusi tribunali e altri enti statali. In tutto il Paese le scuole rimarranno chiuse fino a nuovo ordine.
Il presidente albanese, Ilir Meta, ed il primo ministro, Edi Rama, hanno definito la situazione "drammatica". In questi momenti "bisogna mantenere la calma e stare vicini l'uno all'altro per affrontare questo colpo", ha detto il premier, sottolineando che "tutte le strutture dello Stato sono operative per salvare ogni possibile vita".
L'epicentro del forte terremoto è stato localizzato nel Mare Adriatico, a 34 chilometri a nord-est di Tirana, l'ipocentro invece a 10 chilometri di profondità. Secondo l'Istituto per la sismologia e la geologia dell'Agenzia per l'Ambiente della Slovenia le scosse di assestamento potrebbero verificarsi ancora a lungo, anche per diversi mesi, aumentando ancora l'ammontare dei già gravissimi danni.
Per quanto riguarda gli aiuti ai terremotati, l'Unione europea, su richiesta dell'Albania, ha attivato il meccanismo Ue per la Protezione civile. Anche la comunità internazionale si è già mobilitata: numerosi i Paesi che stanno mandando aiuti e quelli che hanno dato disponibilità ad inviarli.
E. P.