Il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, ha ammesso gli errori fatti delle autorità di Vienna prima dell'attacco terroristico di lunedì. I servizi segreti slovacchi avevano infatti avvertito l'Austria del tentativo, da parte dell'attentatore, di acquistare munizioni nel vicino Paese, secondo il ministro però successivamente erano sorti dei problemi di comunicazione. Nehammer ha poi chiesto l'istituzione di una commissione indipendente per indagare sul caso.
Anche la polizia slovacca ha confermato che persone sospette provenienti dall'Austria avevano tentato invano di acquistare munizioni in Slovacchia ed aveva subito avvisato i colleghi austriaci a riguardo. Secondo media stranieri, l'attentatore non era riuscito ad acquistare le munizioni perché' sprovvisto di porto d'armi.
Intanto il gruppo di lavoro interministeriale antiterrorismo di Lubiana ritiene che anche dopo l'attacco di Vienna, il livello di minaccia per la Slovenia rimane basso. Lo ha annunciato l'Ufficio per le comunicazioni del governo. Nonostante le probabilità di un attentato siano basse, la questione non deve essere sottovalutata. Sempre secondo l'Ufficio per le comunicazioni dell'esecutivo, gli ultimi attacchi terroristici nell'Unione europea sono legati alle migrazioni illegali. Il Consiglio per la sicurezza nazionale ha discusso a riguardo tre settimane fa ed ha deciso di sostenere la richiesta della polizia di proporre alla Camera di Stato l'attivazione dell'articolo 37 della Legge sulla Difesa, sulla base del quale l'Esercito assisterebbe gli agenti durante i controlli ai confini meridionali.
E. P.