La Croazia dopo aver dato luce verde ai possessori sloveni di case vacanze o di natanti a raggiungere le loro proprietà esibendo un documento che li certifica, /oltre a comunicare alla polizia di frontiera a destinazione, la durata della permanenza in Croazia e lasciare un recapito telefonico/, ha compiuto un analogo passo anche nei confronti dei cittadini degli altri paesi comunitari. Le autorità slovene consentono di attraversare il Paese, in altre parole permettono il transito verso la Croazia e viceversa, purché sia giustificato da un documentato che lo comprovi. Pertanto, il proprietario di una seconda casa austriaco, tedesco o italiano, può transitare in Slovenia per recarsi in Croazia. Al ritorno però i singoli cittadini devono confrontarsi con le disposizioni delle varie autorità nazionali. Nel caso degli italiani al ritorno in patria da un viaggio all'estero devono osservare un periodo di 14 giorni di quarantena. Alcuni paesi come Germania, Austria, Svizzera e Francia stanno allentando le misure restrittive e uno dei motivi è l'imminente stagione turistica. Compatibilmente con l'evolversi della situazione epidemiologica, quasi tutti guardano al 15 giugno quando i confini dovrebbero essere completamente aperti. La stessa Commissione europea ha presentato un piano per la ripresa del turismo. Bruxelles raccomanda di riaprire i confini tra gli stati membri che presentano livelli di rischio simili. La Commissione chiede che sia rispettato il principio di non discriminazione, ovvero che le distinzioni tra chi può varcare un confine e chi no si basino sul paese di provenienza e non sulla nazionalità. Al contempo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sta compilando una lista di paesi a basso rischio, in modo da poter revocare il blocco generale degli spostamenti non essenziali tra gli stati europei deciso a marzo e prorogato fino al 15 giugno. La Commissione, inoltre, esorta a evitare il ricorso ai cosiddetti "corridoi turistici", frutto di accordi bilaterali tra stati per permettere il transito dei rispettivi cittadini, ma ammette che se alcuni stati decidessero di scegliere questa soluzione non avrebbe il potere di impedirlo.
Corrado Cimador