Davanti all’epidemia che non si ferma l'Austria reagisce cercando il nemico all’esterno e perciò inasprisce ulteriormente le condizioni di entrata nel paese. Per la prima volta, anche ai lavoratori transfrontalieri sarà richiesto di sottoporsi settimanalmente al test per il Nuovo Coronavirus, vincolando logicamente l’entrata nel paese alla sua negatività. Inoltre, ha spiegato il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer, i transfrontalieri saranno tenuti a registrarsi come tutti gli altri viaggiatori prima di giungere al confine.
Regole invariate per i visitatori occasionali, che sono tenuti a sottoporsi a quarantena obbligatoria; che, però, ora non sarà più riducibile se si presenta un test negativo fatto all’interno del paese. Nehammer ha confermato il mantenimento dei controlli ai confini con Italia, Slovenia e Ungheria e la loro estensione ai valichi confinari con la Slovacchia e la Repubblica ceca. Particolare attenzione sarà posta soprattutto nei confronti di coloro che provengono da quest’ultimo paese; dove, secondo le autorità austriache, starebbe circolando una versione più contagiosa del Nuovo Coronavirus.
All’interno dei confini austriaci, dove si registra un certo lassismo nel rispetto delle regole, verrà aumentato l’importo delle multe previste in caso di violazione delle norme che riguardano l'obbligo di indossare maschere protettive e di mantenere la distanza di sicurezza. La multa per tali reati sarà aumentata del 25 per cento, passando da 50 a 90 euro. Nehammer ha, inoltre, annunciato controlli più severi nelle stazioni sciistiche, al fine di prevenire l'affitto illegale di strutture ricettive a turisti non residenti nel paese.
Barbara Costamagna