I rappresentanti di sei Paesi dei Balcani occidentali - Albania, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia, ieri al vertice virtuale nell'ambito del Processo di Berlino hanno firmato una dichiarazione sul mercato regionale comune e l'agenda verde. Hanno inoltre sottolineato la volontà di adattarsi maggiormente all'Unione europea dal punto di vista economico e in termini di salvaguardia delle condizioni climatiche.
L'obiettivo di un mercato regionale comune è quello di collegare i mercati dei paesi dei Balcani occidentali attraverso la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali. L'agenda verde regionale dovrebbe essere coordinata con gli sforzi di Bruxelles nella lotta al cambiamento climatico.
"Non dimentichiamo, che i Balcani occidentali sono un mercato con circa 20 milioni di persone", ha affermato il premier bulgaro, Bojko Borisov, che ha ospitato il summit insieme al primo ministro macedone, Zoran Zaev. Un mercato regionale comune offrirà anche numerose possibilità ai giovani, che stanno sistematicamente lasciando la regione, ha aggiunto Borisov.
Zaev ha poi sottolineato che soltanto una regione integrata e connessa può avanzare verso l'integrazione nell'Unione europea. Ed è proprio la Bulgaria ad ostacolare la Macedonia del Nord nella corsa verso l'Ue: venerdi' scorso ha infatti ufficialmente informato la Commissione europea di non poter accettare il quadro negoziale proposto per Skopje perché non ha fornito le garanzie necessarie per soddisfare le condizioni che aveva fissato.
Intanto anche il premier sloveno, Janez Janša, ha partecipato al vertice a distanza. In un tweet ha affermato che alcune questioni sui Balcani occidentali sono rimaste aperte per decenni. "Salutiamo i passi avanti, che sono stati fatti nell'ambito del Processo di Berlino. Ma se siamo sinceri, una collaborazione regionale efficace e una prospettiva europea dipendono dalla soluzione di maggiori problemi", ha detto il primo ministro.


E. P.

Foto: EPA
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