Le forze armate russe hanno distrutto blindati forniti dai Paesi dell'Europa orientale all'Ucraina nel corso di raid aerei che hanno colpito oggi la periferia di Kiev. Lo ha reso noto Mosca. Missili ad alta precisione a lungo raggio lanciati dalle forze aerospaziali russe contro la periferia di Kiev hanno distrutto carri armati T-72 e altri veicoli corazzati, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass. Secondo le prime informazioni non ci sono vittime. Questa mattina il sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko, aveva parlato di un ferito. Il presidente Vladimir Putin ha avvertito che se l'Occidente fornirà missili a lungo raggio a Kiev, la Russia ne prenderà atto e colpirà strutture finora risparmiate dalla guerra. Consegnare altre armi a Kiev da parte degli occidentali ha l'unico obiettivo di estendere il conflitto il più possibile, ha aggiunto Putin.
Intanto non si arresta l'offensiva delle forze militari russe nell'est dell'Ucraina, anche se in molte zone avanzano a fatica. Spesso sono costrette a retrocedere come nel caso di Severodonetsk dove le forze ucraine hanno riconquistato circa il 20 percento del territorio. Lo ha detto alla televisione ucraina il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Haidai, spiegando che prima i russi controllavano circa il 70 percento della città, che è stata teatro di combattimenti strada per strada. A conferma degli scontri ravvicinati, il fatto che ufficiali militari russi e ucraini si sono accusati a vicenda per un incendio che ha distrutto la chiesa principale del monastero di Sviatohirsk, uno dei siti ortodossi più sacri dell'Ucraina. Intanto Kiev chiede altri armi, ancora più potenti all'Occidente. Il ministro della Difesa Oleksij Reznikov, ha dichiarato che le forze ucraine hanno bisogno di armi pesanti, in particolare lanciarazzi multipli, altra artiglieria, carri armati, sistemi antinave, droni e difese aeree e missilistiche, in quanto la natura della guerra è cambiata. Kiev ha anche respinto la possibilità di riprendere i negoziati in questo momento. Li riprenderemo, dicono le autorità, solo dopo aver respinto i russi. A proposito di iniziative diplomatiche, l'Occidente, all'indomani del vertice russo-ucraino di Istanbul del 29 marzo, avrebbe proibito a Kiev di continuare i negoziati con Mosca. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un'intervista alla radiotelevisione serbo-bosniaca. La NATO avrebbe detto senza mezzi termini a Mosca che l'espansione dell'alleanza e il possibile ingresso dell'Ucraina non sono affari della Russia, così ancora Lavrov. E sono destinate ad aumentare le tensioni tra Russia e alleati occidentali le manovre militari che iniziano oggi e si protrarranno fino al 17 giugno nel Mar Baltico, alle quali prenderanno parte le forze armate di 14 paesi membri della NATO e di Svezia e Finlandia in qualità di Stati partner dell'alleanza. Lo scopo dell'esercitazione è di dimostrare di essere in grado di garantire la sicurezza collettiva nella regione. Le operazioni coinvolgeranno navi, aerei e blindati nelle repubbliche baltiche e nelle loro acque territoriali. Verrà simulato un attacco anfibio.
Delio Dessardo