Lo scorso luglio, gli Stati membri hanno avanzato l'ipotesi di una riduzione complessiva di 8,17 miliardi di euro dal bilancio comunitario per il prossimo anno, tra cui 295 milioni dal programma Erasmus+ e 400 milioni da Horizon, il principale programma di ricerca scientifica europeo. Una proposta che ha scatenato forti critiche da parte dell'Europarlamento secondo cui un taglio così netto ai fondi risulterebbe eccessivamente penalizzante per il futuro dell'istruzione e della ricerca nell'Unione. Victor Negrescu, relatore sul bilancio, ha espresso preoccupazione per l'approccio del Consiglio, sottolineando che "ogni anno si utilizza una giustificazione simile per ridurre i finanziamenti, nonostante il contesto economico e geopolitico sia cambiato drasticamente". Emma Rafowicz, vicepresidente della Commissione per l'Istruzione e la Cultura, ha dal canto suo definito "sbalorditivi" i tagli proposti, promettendo una battaglia politica per proteggere i programmi fondamentali per l'inclusività e la competitività dell'UE. Il Parlamento Europeo, già a marzo, aveva chiarito le priorità per il bilancio 2025, evidenziando la necessità di sostenere le transizioni verde e digitale, oltre a garantire competitività, inclusività e sicurezza. I tagli proposti, secondo molti deputati, minerebbero questi obiettivi strategici. La posta in gioco è alta: mentre il Consiglio insiste sulla necessità di ridurre la spesa, l'Eurocamera difende gli investimenti chiave per il futuro dell'Unione, in un contesto in cui la crescita economica e la ricerca scientifica risultano cruciali per la competitività europea nello scenario globale.
M.N.