Il Presidente della Repubblica Borut Pahor boccia le iniziative secondo cui la NATO dovrebbe stabilire una "no-fly zone" sull'Ucraina per aiutare le forze del paese a combattere l'aviazione militare russa. Come sottolineato da Pahor, ciò significherebbe una "guerra su larga scala" e uno sviluppo completamente "imprevedibile" del conflitto. "Gli aerei della NATO dovrebbero infatti entrare nello spazio aereo ucraino per far rispettare il divieto e confrontarsi con gli aerei dell'aggressore russo. Ciò potrebbe portare a una guerra di grandi proporzioni tra Nato e Russia", ha avvertito Pahor. "Non sostengo la proposta”, ha ribadito, “non è legalmente giustificata ed è politicamente molto rischiosa", ha aggiunto. Al contempo è tornato a condannare la Russia per un'aggressione che non ha alcuna giustificazione morale. Ha evidenziato la grande unità dimostrata dalla comunità internazionale nel condannare l'attacco russo. Il Ministro della Difesa Matej Tonin ha spiegato che il premier Janez Janša, pur sostenendo l'introduzione di una "no fly zone", ha riconosciuto che al momento questa opzione è "irrealistica". Si tratta principalmente di una proposta ucraina per bilanciare in qualche modo il rapporto di forze a terra. L'ambasciatore ucraino in Slovenia Mihajlo Brodovič ha invece nuovamente invocato una zona di interdizione ai voli, per impedire attacchi come quello nell'area in cui sorge la centrale nucleare di Zaporozhye, che rappresentano una minaccia per il mondo intero, non solo per l'Ucraina. E il Ministro degli Esteri Anže Logar, intervenuto alla sessione straordinaria della NATO, dove ha informato i colleghi sull'assistenza finanziaria e materiale della Slovenia all'Ucraina, ha sottolineato che il proseguimento dell'aggressione russa rischia di indebolire ulteriormente l'architettura di sicurezza e la stabilità dell'Europa, compresi i Balcani occidentali.
Delio Dessardo