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I risultati delle elezioni tedesche che, pur con un deciso aumento dell’ultradestra, permetteranno la formazione di un governo di coalizione fra conservatori e socialdemocratici, non hanno convinto appieno le borse europee che continuano a valutare con prudenza la situazione.
Sia Francoforte, sia le altre piazze europee hanno aperto in pareggio o in terreno leggermente positivo, con l’unica eccezione di Parigi, che ha fatto segnare un minimo calo, in attesa di vedere come si evolverà la situazione.
Non c’è stato il rimbalzo che qualcuno si attendeva dopo lo scivolone di Wall street in chiusura di settimana, dovuto alle preoccupazioni su una possibile frenata della crescita economica americana, ma anche alla nuova gestione della Casa Bianca, con Donald Trump che continua a parlare di nuovi dazi su una serie di beni importati, senza poi, perlomeno finora, dare piena attuazione alle minacce.
Un’incertezza che pesa sui mercati americani ma anche su quelli europei, che già stanno cercando di capire come evolverà la crisi in Ucraina dopo l’intervento a gamba tesa di Trump, che ha di fatto esautorato Bruxelles dalle trattative e punta allo sfruttamento delle risorse minerarie del paese.
Tutto lascia pensare che, perlomeno fino alla definizione della situazione in Ucraina, e quindi anche dei rapporti di forza fra Stati Uniti, Russia ed Europa, la volatilità e l’incertezza sulle borse europee rimarrà costante e a farne le spese è anche l’Euro, che viene scambiato a poco meno di 1,05 dollari.
In questo quadro continua la corsa del bene rifugio per eccellenza, l’oro: il metallo giallo è orma alla soglia dei 3 mila dollari l’oncia, quasi 90 euro al grammo, con una crescita costante, che ha visto salire le quotazioni del 35 per cento in un anno, e al momento non è chiaro se e quando questa corsa si arresterà.
Alessandro Martegani