Dopo l'uscita dall'Unione europea, la Gran Bretagna è diventata un paese costiero indipendente, ciò significa che un gran numero di stock ittici, precedentemente considerati risorse di pesca esclusive dell'Unione europea, sono ora condivisi dal diritto internazionale. A metà dicembre dell’anno scorso gli Stati membri avevano già concordato le quote sulla pesca, ma poiché all'epoca i negoziati sulla Brexit erano ancora in corso, avevano raggiunto un accordo temporaneo sulla quantità di pesce catturato solo per i primi tre mesi del 2021.
Tra gli elementi chiave della posizione Ue per il negoziato un parere scientifico del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare, una resa massima annuale e un "approccio precauzionale" quando il parere scientifico non è disponibile.
"Siamo fiduciosi che riusciremo a trovare una decisione definitiva sulle opportunità di pesca per l'anno entro il mese di marzo", ha affermato il commissario europeo per l'Ambiente e il mare. Un accordo con Londra il prima possibile è auspicabile per "garantire ai nostri pescatori la continuità di cui hanno bisogno", ha aggiunto, precisando che i Ventisette hanno mostrato "unità" sul pacchetto negoziale messo a punto dalla Commissione, che rappresenta "un buon punto di partenza" per i prossimi round di trattative.
Alla riunione in videoconferenza, la Slovenia ha affermato che è particolarmente importante trovare un'intesa al più presto per garantire la continuazione delle attività di pesca. È inoltre necessario che la Commissione collabori strettamente e in modo trasparente con il Consiglio dell'Unione europea, responsabile per le opportunità di pesca, ha sottolineato ancora il Ministero dell'Agricoltura di Lubiana.
E. P.
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