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In occasione del terzo anniversario dall’invasione russa in territorio ucraino, i Ministri degli Affari Esteri hanno espresso la loro ferma solidarietà nei confronti del popolo, riaffermando il costante sostegno dell'Unione Europea. A tal fine, è stato oggetto di discussione un nuovo pacchetto di aiuti militari, comprendente la fornitura di munizioni, sistemi di difesa avanzati e programmi di addestramento specifici per il personale militare ucraino. Nell'intento di manifestare un impegno tangibile verso la realizzazione di una pace giusta, equa e duratura, e nel contestuale atto di condanna delle azioni intraprese dalla Federazione Russa, i Ministri hanno ratificato l'adozione del sedicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca. Tale provvedimento si configura come un ulteriore passo nel rafforzamento delle misure restrittive volte a esercitare pressione sulla Federazione Russa, in risposta alle sue azioni. Tra le disposizioni principali, si evidenzia il divieto di operazioni con un numero significativo di porti e aeroporti russi, identificati come punti strategici per il transito di droni, missili e tecnologie affini. Parallelamente, sono state implementate sanzioni mirate contro le imbarcazioni battenti bandiere di nazioni terze, impiegate da Mosca per aggirare le restrizioni sui prezzi del petrolio. L'elenco delle navi sanzionate è stato ampliato con l'aggiunta di 74 unità, portando il totale a 153. Il pacchetto comprende, inoltre, ulteriori divieti riguardanti l'esportazione di beni e servizi provenienti dall'UE, con particolare attenzione ai precursori chimici e alle console di gioco utilizzate per il controllo dei droni. Oltre alla disamina del conflitto ucraino, i leader hanno dedicato poi ampio spazio alla situazione in Siria. In tale contesto, è stata deliberata la revoca parziale delle misure restrittive economiche precedentemente imposte, con particolare riferimento a settori strategici quali energia, trasporti e sistema bancario. Tuttavia, è stato chiarito che Bruxelles si riserva il diritto di ripristinare le sanzioni qualora le nuove autorità non mantengano fede agli impegni assunti. Parallelamente, è stato annunciato che la situazione in Siria sarà oggetto di un monitoraggio costante.
Alessia Mitar