Non è durata molto la gioia per la vittoria al Vidbir 2022, il "Sanremo ucraino", per Alina Pash che con la sua canzone “Shadows of Forgotten Ancestors” si era assicurata la partecipazione al prossimo Eurovision Song Contest, che si terrà a Torino a maggio.
La cantante ucraina si è, infatti dovuta ritirare dalla competizione europea, travolta da una polemica social che la insegue in realtà da anni, ma che si è intensificata con lo scontro in corso con la Russia. La Pash viene accusata di aver fatto dei concerti in Crimea dopo aver preso un volo da Mosca in violazione del regolamento del concorso Vidbir e della legislazione ucraina e di essere inclusa nel database ucraino "Peacemaker" per visite "illegali in Crimea". Viaggi di lavoro smentiti dalla cantante che nega di aver violato l’articolo del regolamento del concorso canoro che vieta agli artisti di esibirsi ad eventi pubblici e privati organizzati in Russia, "nella Repubblica Autonoma di Crimea o in altro territorio occupato dell’Ucraina, e di entrare o uscire dal territorio della Repubblica Autonoma di Crimea o dai territori temporaneamente occupati di Donetsk e Luhansk in violazione della legislazione dell’Ucraina", ossia non dalla terraferma.
La Pash ha ammesso di essersi recata in Crimea per motivi personali ma via terra; non riuscendo, però, a fornire agli organizzatori la documentazione necessaria per fugare il sospetto di violazioni. Per la giovane cantante non è, quindi, restato che il ritiro; vittima collaterale di un conflitto che si gioca da decenni anche tra le note dell’Eurosong.
Barbara Costamagna