Cina e Stati Uniti devono assumersi le loro responsabilità internazionali nell'assicurare la pace nel mondo, soprattutto in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. È questo il messaggio lanciato dal presidente cinese Xi Jinping, secondo cui gli eventi in Ucraina mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare alla fase dello scontro, perché il conflitto e il confronto non sono nell'interesse di nessuno. Intanto fonti Ue hanno confermato che, per il momento, non ci sono prove del fatto che la Cina stia dando sostegno militare alla Russia. La questione verrà discussa durante il Consiglio Esteri e Difesa programmato per lunedì. Il presidente russo Vladimir Putin si è intanto rivolto alla nazione in un discorso pronunciato in occasione dell'ottavo anniversario dell'annessione della Crimea. Il leader del Cremlino è tornato ad accusare Kiev di compiere un'operazione militare punitiva contro il Donbass dove ha messo in atto un genocidio contro la popolazione russofona. I due Paesi sembrano comunque aver individuato un terreno comune almeno su alcuni punti; lo sostiene il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, sottolineando come le delegazioni abbiano ridiscusso la neutralità dell'Ucraina e la rinuncia di Kiev all'ingresso nella Nato. Diversa la posizione di Kiev, secondo cui la fase attiva della guerra dovrebbe concludersi in 2-3 settimane con la sconfitta russa. A sostenerlo è il consigliere dell'ufficio di presidenza ucraino, spiegando come a metà o fine aprile i residenti di Kiev che se ne sono andati potranno far ritorno alle proprie abitazioni.
Maja Novak