Rafforzare Schengen per salvare Schengen. Questa l'idea della Commissione europea, dopo che la pandemia da Covid-19 ha portato alla chiusura delle frontiere da parte dei Paesi membri, minando di fatto gli accordi, che devono invece rimanere uno dei pilastri per l'Unione europea. Va preservata la libera circolazione di persone, beni e servizi all'interno della zona, aumentando i controlli alle frontiere esterne.
L'Unione Europea continuerà inoltre la sua cooperazione con paesi terzi in materia di migrazione, come Libia, Marocco e Turchia. La Commissaria Ue per gli affari interni, Ylva Johansson, ha dichiarato: "Possiamo ritrovarci con il sistema di gestione delle frontiere più moderno al mondo e ne abbiamo bisogno. Ma non possiamo costruire una fortezza Europa. Dobbiamo lavorare con i paesi vicini e collaborare insieme a loro. Affrontiamo infatti minacce quali sicurezza, lotta al terrorismo e gestione della migrazione".
La commissione chiede, inoltre, una cooperazione più efficiente fra le polizie, ad esempio attraverso una migliore condivisione delle informazioni sui dati biometrici, delle impronte digitali, dell'immatricolazione dei veicoli e delle informazioni sui passeggeri, che secondo le organizzazioni dei i diritti umani portano ad un rischio per le libertà civili ma che invece, la Commissione ritiene misure necessarie.
Per migliorare la gestione di Schengen, la Commissione vorrebbe anche produrre relazioni annuali e controlli senza preavviso negli Stati membri ed inoltre chiede l'allargamento dell'area degli accordi anche a Romania, Bulgaria, Croazia e Cipro.
Davide Fifaco