In occasione dell'apertura del summit sul clima COP24, a Katowice, in Polonia, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che il mondo è "totalmente fuori rotta" nel suo progetto per scongiurare un cambiamento climatico catastrofico. Secondo Guterres "non stiamo ancora facendo abbastanza né ci stiamo muovendo abbastanza veloci".
I rappresentanti di circa 200 Paesi hanno ora due settimane di tempo per negoziare e giungere ad un'intesa su come mettere in atto l'accordo sul clima di Parigi.
A prendere parte alla conferenza anche il presidente sloveno, Borut Pahor, che durante il suo intervento ha sottolineato come l'accordo di Parigi non sia soltanto un contratto, ma anche una promessa, un sinonimo di fiducia reciproca che rappresenta valori più alti e maggiore fedeltà al pianeta Terra.
Secondo il presidente delle delegazioni dei Paesi meno sviluppati "siamo i meno responsabili del cambiamento climatico ma anche i più vulnerabili alle sue conseguenze". Per le politiche di contrasto serviranno "miliardi e miliardi", ha aggiunto, riferendosi alla promessa dei Paesi sviluppati di garantire finanziamenti per quelli in via di sviluppo per cento miliardi di dollari l'anno entro il 2020. Anche la Banca Mondiale ieri ha fatto sapere che stanzierà 200 miliardi per il periodo compreso tra il 2021 e il 2025, raddoppiando così la somma rispetto a quella prevista per il quinquennio precedente.
Intanto dall'Istituto superiore di Sanità arriva un nuovo allarme: abbiamo soltanto 20 anni di tempo "per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell'uomo e dei territori". Sarà quindi necessario attuare misure concrete. "Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l'anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito", ha detto il presidente dell'Istituto.