Lo scontro fra Parigi e Roma sui migranti rimane al centro anche del vertice euro mediterraneo di Alicante.
Al summit Eu Med 9, ospitato dalla Spagna, partecipano, oltre alla delegazione di Madrid, anche Italia, Francia, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro, Croazia e Slovenia, ma già alla vigilia il governo francese, proprio in contemporanea al Consiglio Affari Interni di Bruxelles dedicato alla riforma del trattato di Dublino, aveva marcato le distanze con l’Italia.
Fonti della presidenza francese avevano fatto sapere che sul tema immigrazione “i nodi con l'Italia non sono ancora sciolti: non abbiamo visto ancora modifiche nella posizione delle autorità italiane sull'applicazione del diritto dello Stato di bandiera".
Nebbia anche sul ventilato incontro fra il presidente Emmanuel Macron e Giorgia Meloni, costretta a saltare il vertice di Alicante a causa dell’influenza. Palazzo Chigi ha confermato che non è arrivato alcun "invito ufficiale" dalla segreteria di Emmanuel Macron per un incontro con la premier, mentre l'Eliseo sostiene di essere attesa di "proposte" sulle date di un viaggio a Parigi della Premier.
In realtà non era previsto nemmeno un colloquio bilaterale a margine del summit di Alicante, a testimonianza che il caso della Ocean Viking, la nave della ONG SOS Méditerranée, che era stata mandata in Francia dalle autorità italiane per sbarcare i migranti salvati nel Mediterraneo, pesa ancora nelle relazioni fra i due paesi.
Tensioni che pesano anche sulla trattativa di riforma del trattato di Dublino, nonostante la Commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson abbia assicurato che si starebbero compiendo passi in avanti, bilanciando responsabilità dei salvataggi e solidarietà nei ricollocamenti, ma manca ancora la firma su un testo.
Sulla trattativa però potrebbe pesare anche l’ultimo sviluppo, il via libera all'ingresso in Schengen della Croazia con esclusione di Romania e Bulgaria, che potrebbe dividere ancora una volta i paesi europei.
Alessandro Martegani