La proposta di Germania e Francia su un fondo per la ripresa da 500 miliardi di euro, destinati ai paesi più colpiti dal coronavirus, dovrà fare i conti con le perplessità di Austria, Danimarca, Svezia e Olanda. Entro il 27 maggio la proposta dovrebbe approdare alla presidenza dell'Unione europea ed entro metà giugno al tavolo del leader, ma la presa di posizione di Vienna, Copenaghen, Stoccolma e Amsterdam sembra dura. I quattro paesi hanno infatti presentato una controproposta, annunciata da Sebastian Kurz:
"Vogliamo essere solidali con gli stati che sono stati colpiti duramente dalla crisi, ma riteniamo che la strada giusta siano mutui e non contributi", ha affermato il cancelliere austriaco, precisando che nei prossimi giorni sarà presentata una serie di idee. "Siamo convinti che il rilancio dell'economia europea sia possibile, senza una comunitarizzazione dei debiti", ha aggiunto, stupito dalla proposta di Angela Merkel ed Emmanuel Macron. "È legittimo che due grandi stati facciano una proposta, ma la decisione va presa da tutti i paesi membri dell'Ue", ha precisato, parlando anche della riapertura delle frontiere. Secondo il cancelliere austriaco "aprire il confine con l'Italia sarebbe irresponsabile". Il capo del governo di Vienna ha dichiarato inoltre che è "molto gratificante" il fatto che "nonostante una serie di aperture, le misure precoci e difficili, attuate per contenere la pandemia e l'alto livello di disciplina nella popolazione hanno funzionato". Per questo motivo - sempre secondo Sebastian Kurz - in Austria è possibile ripartire prima di altri Paesi che hanno reagito alla pandemia in maniera meno energica. "E questi Paesi - ha concluso il cancelliere - hanno anche danni umanitari ed economici molto maggiori".


E. P.

Foto: Reuters
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