Il leader laburista Jeremy Corbin abbandona la posizione ed apre ad un referendum bis sulla Brexit. Lo storico euroscettico di sinistra ha formalizzato la decisione di presentare mercoledì 27 febbraio un emendamento per chiedere alla Camera dei Comuni sostegno ad un piano alternativo per una Brexit super soft, che lasci la Gran Bretagna all'interno dell'unione doganale, mantenendo un allineamento ravvicinato al mercato unico europeo.
Ha, inoltre, confermato il suo appoggio ad un secondo emendamento che verrà presentato dalla deputata laburista Yvette Cooper e dal conservatore pro Europa Oliver Letwin, che se approvato imporrebbe alla May, nel caso venisse bocciata la sua linea di uscita entro il 13 marzo, il passaggio della questione al Parlamento con la richiesta a Bruxelles di slittamento.
Da parte sua la premier Theresa May parrebbe poter essere propensa a sposare ufficialmente un terzo emendamento che chiederebbe un "nuovo voto pubblico" sulla Brexit, nel caso il piano B laburista dovesse fallire garantendo che si farà di tutto per evitare un no deal. Corbyn apre all'ipotesi referendum, anche per evitare ulteriori fuoriuscite dal suo partito dove è in corso una spaccatura tra l'ala più moderata e quella più radicale.