Da domani l’Austria riapre i suoi confini ai viaggiatori che intendono recarsi nel vicino paese alpino, anche solo per scopi turistici. Sarà possibile entrare senza essere sottoposti a quarantena anche dalla Slovenia se si sarà in possesso della documentazione che ormai comunemente viene definita “Greenpass”, nonostante non esista ancora una modulistica condivisa tra tutti i paesi europei.
Perciò i viaggiatori dovranno essere in possesso o di un certificato medico che provi di non aver superato i sei mesi dalla data di guarigione dal Covid-19 accompagnato da un test di conteggio degli anticorpi neutralizzanti non più vecchio di tre mesi; oppure di un documento che attesti l’avvenuta immunizzazione conuno dei vaccini approvati dall'EMA. Una vaccinazione è valida per un massimo di 3 mesi dal 22° giorno dopo la prima somministrazione, estendibile ad altri 6 mesi dopo la seconda. Per i vaccini che richiedono una sola vaccinazione, la validità di 9 mesi parte dal 22° giorno. Se non si potrà esisbire uno di questi documenti si sarà obbligati a presentare un test PCR non più vecchio di 72 ore o un test dell'antigene che non superi le 48 ore, rilasciato da un centro autorizzato. I bambini fino a 10 anni non avranno bisogno di essere testati. Gli autotest non saranno validi ai fini della registrazione.
Nel caso ci si presenti alla frontiera sguarniti di uno dei suddetti documenti, che dovranno essere redatti in inglese o tedesco, si potrà fare un test PCR o antigenico entro 24 ore dall’entrata nel paese.
Prima di entrare in Austria è necessario registrarsi in anticipo ("Pre-Travel Clearance"). La conferma dell'iscrizione deve essere presentata elettronicamente o stampata in caso di controllo. Esistono logicamente alcune eccezioni per motivi imprevedibili e che non possono essere rinviati in particolare nell'ambito familiare, per i passeggeri in transito e per altri casi individuali. I dati registrati saranno cancellati 28 giorni dopo l'iscrizione.
Barbara Costamagna