È quanto rivelato dallo stesso leader russo, secondo cui il decreto entrerà in vigore da domani, 1° aprile. Il Cremlino ha quindi invitato i Paesi occidentali ad aprire un conto presso le banche russe per pagare il gas in rubli, sottolineando come la decisione rappresenti un passo verso la sovranità finanziaria della Russia. "In caso di mancato pagamento, i contratti esistenti saranno interrotti", avverte. Germania e Francia hanno intanto rifiutato il pagamento in rubli, definendo la richiesta "un'inaccettabile violazione dei contratti" vigenti. I ministri dell'Economia di entrambi i Paesi hanno quindi comunicato la preparazione di un piano per affrontare un eventuale taglio nelle forniture di gas russo. Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha inoltre annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, sottolineando come quelle imposte finora starebbero già avendo effetto. In risposta il Cremlino ha deciso di vietare l'ingresso nel suo territorio ai leader europei e a gran parte degli eurodeputati, inclusi commissari Ue e capi di organismi militari. Il ministero degli Esteri russo ha spiegato la decisione, motivandola con il principio di reciprocità che è basilare nel diritto internazionale. Per Putin, le sanzioni adottate finora dalla comunità internazionale rappresenterebbero un attacco al diritto alla libertà e all'indipendenza. "Non vogliamo sacrificare i nostri valori", ha spiegato Putin. In merito alla questione del gas, il presidente russo ha sottolineato come gli Stati Uniti stiano cercando di spingere l'Europa ad acquistare il gas americano che è più caro rispetto a quello russo. Washington cerca di risolvere i propri problemi economici a scapito altrui, ha detto il leader del Cremlino.
Maja Novak