Le migrazioni, il terrorismo e la pandemia di Covid 19 stanno mettendo alla prova una delle principali libertà dell’Unione, quella della libera circolazione delle persone. Le sospensioni temporanee hanno fatto emergere diversi quesiti. Alla tavola rotonda cha ha avuto luogo a Bruxelelss, è intervenuto pure il Ministro degli interni, Aleš Hojs, il quale sostiene che Schengen non è a rischio a causa del coronavirus, ma già a causa della sua inefficacia nel controllare i confini e le migrazioni illegali. A riguardo il Ministro degli interni propone massici controlli ai confini esterni da attuare con il sostegno dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Hojs ha poi espresso insoddisfazione per la posizione dei croati i quali rifiutano l’aiuto da parte di Frontex, nonostante solamente nell’anno corrente in Slovenia sono stati segnalati 14 mila ingressi illegali. Secondo Hojs l’invio delle truppe dell’agenzai europea dovrebbe essere obbligatorio nei paesi che non sono in grado di fronteggiare l’emergenza. La Slovenia non desidera bloccare l’ingresso della Croazia nell’area Schengen “è nostro interesse vedere la Croazia nell’area Schengen e spostare così il confine esterno più a sud” ha detto Hojs. L’eurodeputata e a capo del gruppo di lavoro presso i comitati del Parlamento Europeo per i diritti, Tanja Fajon, ha spiegato che il progetto di riforma è stato tolto dall’agenda da parte della Commissione. “Schengen è a rischio ed è visto con diffidenza dai paesi membri “ ha spiegato la Fajon, “in questi giorni inviero’ inoltre in procedura parlamentare la bozza del rapporto annuale nel quale rinnovo l’invito ad inviare in Croazia un missione giudicatrice per valutare il livello di preparazione del paese candidato” ha detto la Fajon.
Dionizij Botter