I ministri dell'Interno dell'UE ieri durante una sessione plenaria virtuale hanno accolto una dichiarazione congiunta sul rafforzamento della lotta contro il terrorismo. Hanno poi affermato la loro "incrollabile unità e solidarietà nella lotta contro tutte le forme di terrorismo". Si dicono infatti "profondamente scioccati" e condannano "con la massima fermezza" gli "orribili attacchi terroristici che hanno avuto luogo nelle ultime settimane" in Austria, Francia e Germania. Hanno inoltre promesso sostegno e solidarietà ai paesi colpiti dagli attacchi. "Continueremo a perseguire i nostri sforzi congiunti contro il terrorismo con determinazione e non comprometteremo in alcun modo la nostra fede condivisa nella dignità umana, tolleranza, democrazia, giustizia e libertà, compresa la libertà di parola", hanno scritto i ministri.
Secondo il tedesco Horst Seehofer - che ha presieduto la sessione plenaria - la dichiarazione congiunta è un forte segno di solidarietà e unità. L'Unione non si discosterà dai suoi valori comuni, come lo stato di diritto, le libertà e il pluralismo. Continuerà a lottare contro l'estremismo fanatico e violento, non contro le credenze religiose e politiche.
Il capo del Ministero dell'Interno sloveno, Aleš Hojs, ha sottolineato che l’unità espressa dai ministri dovrà portare ad un migliore flusso di informazioni, ricordando gli errori nella comunicazione tra Austria e Slovacchia in occasione del recente attacco avvenuto a Vienna. Riguardo le migrazioni, Hojs ha definito problematica la zona grigia nella proposta di un nuovo patto migratorio riguardante il confine sloveno con la Croazia, un confine esterno dell'area Schengen ma non dell'Unione europea. Secondo le sue parole non è chiaro se la Slovenia continuerà ad avere l'autorizzazione per riconsegnare i migranti illegali alla Croazia.
E. P.