Foto: Reuters
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Il capo dell'amministrazione militare regionale di Poltava ha riferito che da 6 a 8 missili russi hanno colpito la raffineria di Kremenchug e altre infrastrutture. "Sono possibili altri attacchi", ha avvertito. In nottata è stata attaccata anche la regione di Odessa. I missili da crociera russi sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina, ha riferito il Comando operativo Sud di Kiev. Pesanti scontri sono stati segnalati anche nella regione di Kharkiv e Belgorod, missili sono stati lanciati anche contro diverse città della regione di Lugansk. Secondo il governatore, Serhiy Gaidai, ogni giorno 30 camion di soldati russi giungono nella zona come rinforzi. Il punto più caldo rimane la città di Severodonetsk: "Le battaglie in strada continuano, i russi controllano la maggior parte della città. I soldati russi stanno morendo in massa, ma sempre più assassini arrivano a rimpiazzarli ogni giorno", ha detto ancora Gaidai.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha intanto affermato che "l'Ucraina che conoscevamo, all'interno di quei confini, non c'è più. E non lo sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più".
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha detto intanto che Kiev "è pronta al dialogo con Mosca, nonostante i crimini e le atrocità commesse, ma nessuno potrà imporre decisioni al nostro Paese". Secondo il capo della squadra negoziale con la Russia sul conflitto armato, David Arahamiya, l'Ucraina potrebbe riprendere le trattative "a fine agosto". I colloqui con la controparte sono stati sospesi dopo l'incontro a Istanbul, a fine marzo, dopo una serie di controffensive in alcuni posti.


E. P.