Il ministro per il Commercio internazionale, Liam Fox, e quello per l'Ambiente, Michael Gove, due capi-dicastero chiave della Gran Bretagna, hanno affermato di sostenere la premier, Theresa May, e la bozza di accordo sulla Brexit. Dopo che questa è stata approvata dal governo britannico, sono stati numerosi i ministri che hanno deciso di dimettersi piuttosto che approvare l'intesa sul divorzio di Bruxelles. Secondo quanto riferito dal Sunday Times restano però i ministri Fox, Grayling, Mordaunt e Leadsom. "Non siamo stati eletti per fare ciò che vogliamo, ma ciò che è nell'interesse della nazione", ha affermato Fox.
Intanto il capogruppo del partito conservatore ha reso noto che è stata annullata la convocazione straordinaria dei membri dell'esecutivo del Regno, che aveva fatto pensare ad un imminente avvio dell'iter sulla mozione di sfiducia nei confronti della premier May. Si presume però che questa verrà affrontata martedì 20 novembre. La mozione di sfiducia prevede la firma di almeno 48 deputati, numero che i ribelli possono raggiungere. I voti necessari per scalzare la May sono invece 158, ma secondo la presidenza del suo partito, la premier ha i numeri per "vincere".